Cos'è il temperamento, il carattere e la personalità

I quattro tipi classici della personalita'

I termini temperamento, carattere e personalità sono usati nel linguaggio comune come sinonimi e vengono impiegati con significati diversi e variabili. Indicano concetti molto complessi e ampi e non esiste una definizione unica e accettata da tutti.

Nella storia della psicologia, al termine "temperamento" si è sostituito nel tempo il termine "carattere" e successivamente quello di "personalità". In questa successione è leggibile un graduale passaggio da una concezione inizialmente fisiologica dell'essere umano ad una sempre più psicologica, dove la persona è considerata nella sua maggiore complessità.

Temperamento deriva dal lat. temperies, gr. κρᾶσις che significa umore, indica il carattere e la personalità di un individuo con una accezione storicamente più biologica e legata al funzionamento dell'organismo.

Nella medicina antica, Ippocrate e poi Galeno, facevano dipendere il temperamento dell'individuo dalla prevalenza di un umore corporeo rispetto ad un altro. Venivano individuati 4 fondamentali umori (sangue, pituita, bile e atrabile) del corpo umano e nella loro perfetta mescolanza definivano un temperamento normale o eucrasia, il prevalere invece di un umore su un altro definiva una tipologia di temperamento: sanguigno, flemmatico, bilioso o collerico, melanconico e lo squilibrio una condizione di malattia, amoralità e follia. Queste idee sono arrivate fino al '900 con le teorie fisiognomiche di medici come Lombroso che a determinati tratti somatici facevano corrispondere diversi tipi di persone (onesti, delinquenti, sani di mente o matti, ecc..).

Carattere deriva dal lat. character, gr. χαρακτήρ che significa incisione, impronta, indica il carattere e la personalità di un individuo a partire da una convenzione scientifica di base che considera, oltre agli aspetti somato-costituzionali, le caratteristiche innate e biologicamente determinate, anche quelle acquisite socio-culturalmente. Origina come concetto psicologico nel XIX secolo dagli studi fenomenologico-intuitivi (F. von Schiller, E. Husser, N. Hartmann, M. Heiddeger ecc..) che stabiliscono una correlazione tra la creazione culturale e la modalità psicologica con cui l'individuo vede il mondo, e da quelli psicoanalitici (s. Freud, C. J. Yung, A. Adler, W. Reich, M. Klein, ecc..) che collegano i fattori interni (consci ed inconsci) alle emozioni e ai comportamenti.

Personalità deriva dal lat. medioevale Personalitāte, che deriva a sua volta dal termine classico persona, con il quale si designava la maschera che gli attori teatrali indossavano per assumere i caratteri di un personaggio; il termine acquista rilievo come concetto in psicologia a partire dagli anni '30 facendo cadere in disuso i termini "temperamento" e "carattere" considerati troppo legati a specifiche teorie del passato ed indica un insieme di caratteristiche personali che hanno origine da aspetti sia biologici e genetici, che sociali e culturali, psicologici e relazionali.

Per personalità si intende l' insieme delle caratteristiche psichiche e delle modalità comportamentali di un individuo che rimangono tali nella molteplicità e diversità delle situazioni ambientali in cui si esprime e si trova ad operare.

Rappresenta il modo (lo stile) unico di ogni persona di vedere, conoscere, comprendere, agire, sentire e relazionarsi con il mondo, inizia a formarsi dalla nascita, si sviluppa nell'infanzia per arrivare a stabilizzarsi in adolescenza rimanendo comunque un processo dinamico in continuo divenire.

La personalità viene studiata, misurata e valutata attraverso diversi test e teorie di riferimento, si definisce sana o patologica in riferimento a criteri variabili e non universali, ma determinati convenzionalmente e statisticamente. Si parla di disturbi di personalità quando tratti di personalità sono rigidi, pervasivi e disadattivi, deviano dalle aspettative della cultura dell'individuo e causano una significativa compromissione funzionale o un disagio soggettivo (DSM-V, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders).

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