Disturbi d'ansia

L'Urlo, Munch, 1885

Quando l'ansia e la paura sono intense e persistenti non si parla più di una condizione di ansietà, ma di un vero e proprio disturbo d'ansia.
In base a questo manuale di psicopatologia i disturbi d'ansia comprendono quei disturbi che condividono caratteristiche di paura e ansia eccessive e i correlati disturbi comportamentali.
La paura è la risposta emotiva ad una minaccia imminente, reale o percepita, mentre l'ansia è l'anticipazione di una minaccia futura. Naturalmente questi due stati si sovrappongono, ma sono anche differenti poichè:

  • la paura è più spesso associata a picchi di attivazione automatica necessaria alla lotta o alla fuga, a pensieri di pericolo immediato e a comportamenti di fuga,
  • mentre l'ansia è più frequentemente associata alla tensione muscolare e alla vigilanza in preparazione al pericolo futuro e a comportamenti prudenti o di evitamento.
I disturbi d'ansia sono differenti uno d'altro per la tipologia di oggetti o di situazioni che provocano paura, ansia oppure comportamenti di evitamento, e per l'ideazione cognitiva associata. Di conseguenza mentre i disturbi d'ansia tendono ad essere altamente in comorbidità tra loro, possono essere differenziati attraverso un attento esame delle tipologie di situazioni temute o evitate e del contenuto dei pensieri e delle credenze a esse associati.
Per questo esistono complesse classificazioni dei disturbi d'ansia. Di seguito viene riportata quella del DSM-V che è strutturata evolutivamente, con i disturbi in sequenza secondo l'età di esordio. Qualunque sia la forma di ansia che accompagna parte o l'intera vita della persona ritengo che sia una importante espressione del Sè e del proprio essere al mondo che ha senso e ragione di essere compresa e ascoltata con tutta l'attenzione possibile.

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